La Parola al corpo: la parola ai sensi?

La Parola al corpo: la parola ai sensi?

Nel percorso sulla comunicazione che Fantalica propone, il lavoro di scoperta ed esplorazione della corporeità si intreccia con la riscoperta del mondo sensoriale.

I sensi, che sono cinque: vista, udito, gusto, tatto e olfatto si associano agli organi di senso che sono concreti, corporei e sono anche le funzioni degli stessi organi.

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Perché sono così cruciali  per la nostra comunicazione?
Perché conoscerli ed affinarli è necessario?

Essi intanto ci fanno conoscere  ogni aspetto della realtà: come son fatte e come si immaginano cose e persone e l’ambiente in cui sono, (siamo) inseriti.
Da un punto di vista neurofisiologico sono strutture più o meno complesse di ricezione degli stimoli interni ed esterni che vengono trasformati in impulsi nervosi e poi trasmessi al sistema nervoso centrale.

Ma il fascino e l’efficacia dei sensi è legata alla dimensione narrativa ed immaginativa: aprono la nostra mente alla scoperta della nostra memoria e della nostra identità e arricchiscono a dismisura la nostra capacità di associare stimoli fisici a emozioni ed immagini e di condividerla con gli altri esseri umani nella dimensione relazionale.

Se l’uomo percepisce la realtà che lo circonda con l’udito per il 12%, con il tatto e i gusto per il 2%, con l’olfatto per il 3% e con la vista per l’ 83% allora appare chiaro che alcuni sensi più di altri sono utilizzati nella conoscenza del mondo e nel nostro sistema comunicativo.

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Dunque il nostro percorso di scoperta della comunicazione più efficace si occuperà soprattutto dei sensi meno frequentati ed utilizzati; anche se, è necessario dirlo, ognuno ha almeno un senso più sviluppato, più o meno consapevolmente, che naturalmente lo  accompagna.

Per comprendere la forza conoscitiva e l’efficacia comunicativa dei sensi (soprattutto quelli “dimenticati” o poco utilizzati) non possiamo che fare un paio di esempi letterari che ci possono illuminare.

 

I grandi scrittori sono, spesso, straordinarie officine dei sensi in azione e ci introducono a quegli straordinari mondi immaginativi di cui accennavamo.

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L’OLFATTO: “Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l’amore dall’odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.” Da “Il profumo” di P. Suskind.

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IL GUSTO: “ E non appena ebbi riconosciuto il sapore del pezzetto di maddalena inzuppato nel tiglio che mi dava la zia (… pur dovendo rimandare a molto più tardi la scoperta  della ragione per cui questo ricordo mi rendesse così felice), subito la vecchia casa grigia sulla strada, nella quale era la sua stanza, come uno scenario di teatro si adattò al piccolo padiglione del giardino, dietro di essa, costruito per i miei genitori; e con la casa la città, la piazza dove mi mandavano prima di colazione, le vie dove andavo in escursione dalla mattina alla sera con tutti i tempi, le passeggiate che si facevano se il tempo era bello.

E come quel gioco in cui i giapponesi si divertono a immergere in una scodella di porcellana piena d’acqua dei pezzetti di carta fino allora indistinti che, non appena vi sono immersi, si distendono, prendendo contorno, si colorano, si differenziano, diventano fiori, case, figure umane consistenti e riconoscibili, così ora tutti i fiori del nostro giardino e quelli del parco di Swann, e le ninfeee della Vivonne e la buona gente del villaggio e le loro casette e la chiesa e tutto Combray e i suoi dintorni, tutto questo che vien prendendo forma e solidità, è sorto, città e giardini, dalla mia tazza di tè.”

Da “Alla ricerca del tempo perduto – La strada di Swann) di Marcel Proust

Dunque due sensi oggi da riscoprire, strettamente connessi e che ci portano direttamente all’area del cervello collegata con il sistema limbico: il nostro “cervello emozionale”.
Sensi arcaici ma che ci permettono di arrivare immediatamente ai ricordi ed alle emozioni.

Un esempio dunque di una pratica dei sensi che con gli altri, in sinergia, ci aprono nuove e profonde dimensioni conoscitive e comunicativo-relazionali e che ci invitano a pensare di meno ed a “sentire” di più…

IL DISCORSO DEL CORPO

IL DISCORSO DEL CORPO

Cosa abbiamo sottovalutato, dimenticato o rimosso nel grande cosmo comunicativo in cui noi oggi siamo immersi se non il corpo?

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E’ paradossale, ma in un momento storico in cui il fisico sembrerebbe essere al centro di tutti i nostri pensieri, interessi e preoccupazioni (per motivi estetici, sanitari, salutistici e edonistici) non siamo più in grado di ascoltare i suoi segnali e capirlo.

Al cuore del “mistero in piena luce che è la comunicazione” (se sappiamo coglierlo) c’è la persona, e proprio la comunicazione inter-umana al giorno d’oggi è in grande crisi. Ipertecnologici e soli, superficiali, ripiegati in noi stessi, quasi non riusciamo a comprendere chi ci circonda. Eppure l’uomo è un essere biologicamente relazionale, e le neuroscienze contemporanee ce lo confermano, ma quanti fraintendimenti ed incidenti comunicativi subiamo o provochiamo? Quante barriere  innalziamo nelle nostre relazioni personali? Qualcuno ha paragonato il corpo ad un’orchestra che suona con tanti strumenti, o a un coro con voci diverse.

Chi parla non dice solo parole, ma scandisce delle pause,  utilizza una certa intonazione, produce gesti, sguardi, posture. Un meccanismo complesso che non sempre risulta armonico. Come interpretare correttamente questo intreccio di segnali comunicativi? Il corpo e la comunicazione multimedale che passa attraverso di esso può essere conosciuta solo da un altro corpo.  É dunque necessario essere in contatto con sè stessi e riconoscere le proprie espressioni.

Ascoltarci per ascoltare gli altri, sviluppare ed affinare la propria consapevolezza osservando con attenzione e sensibilità noi stessi e gli altri.

Riconoscere che la comunicazione (e il corpo ne è al centro)  è un crocevia di emozioni che si scambiano e non solo di informazioni che si trasmettono e che anche nel silenzio di un piccolo gesto si può attivare una comunicazione profonda.

Comunicazione Espressiva

Nell’ambito dei Laboratori sugli stili di comunicazione: “La comunicazione dalla A alla Z” è nato il nuovo laboratorio di Comunicazione Espressiva.comunicazione espressiva

Darsi l’opportunità di sviluppare la propria “comunicazione espressiva” può essere un obiettivo che sentono fortemente molte persone. Non riguarda solo chi ne ha bisogno per le peculiarità della propria professione ma anche per chi vuole, esprimendosi, coinvolgere chi gli sta vicino e condurlo all’interno della sua particolare visione, emozione o esperienza vissuta.

Si tratta di rispondere ad un’ esigenza personale, quindi, un bisogno che si può tradurre come l’impellenza di contattare e risvegliare la propria capacità immaginifica ed emotiva di esprimersi. Comunicare con gli altri utilizzando appieno sè stessi attraverso la propria voce, respiro, corpo e spazio.

Dal racconto di una favola ad un figlio, alla condivisione di un’esperienza importante per noi, alla lettura di un testo che ci ha cambiato la visione del mondo, ma  anche la spiegazione di una ricetta piuttosto che di una procedura tecnica, qualsiasi cosa che ci appartenga e che riteniamo importante  ci dà l’occasione  riproporre, narrare e condurre l’interlocutore attraverso quella che è la nostra personale visione e del mondo.

Da non confondere con la recitazione, la “Comunicazione Espressiva” ha come oggetto “sè stessi” e ciò che ci appartiene di natura, idee, pensieri, emozioni, ricordi, ed ha come obbiettivo quello di far crescere le proprie relazioni con le persone con cui condividiamo la nostra quotidianità. Con “Comunicazione Espressiva” si intende la realizzare una comunicazione più aderente ed efficace.

OpenDay – Fantalica Aperta

Open Day a Fantalica

8 aprile 2017

POST

Sabato 8 aprile dalle ore 11.00 alle ore 19.00, l’Associazione Culturale Fantalica apre nuovamente le porte al pubblico per inaugurare il nuovo anno e presentare tutte le nuove proposte per i soci.

Giunti ormai alla undicesima giornata aperta l’Associazione offrirà laboratori e eventi liberi e gratuiti rivolti a tutti coloro che vogliano conoscere il mondo della recitazione, della fotografia, della comunicazione, dell’arte e della creatività. Si aggiungono per l’anno 2017 attività dedicate al benessere quali il training autogeno e lo yoga.

Anche per questa edizione numerosi artisti, artigiani, fotografi, scrittori, attori affermati proporranno workshop in cui si potrà sperimentare, conoscere e osservare gli esperti e i maestri.

Alternati alle attività pratiche, il pubblico potrà partecipare ad alcuni eventi straordinari.

Per questa edizione gli attori Eros Papadakis e Camilla Carniello presenteranno la performance teatrale DELIRIUM TREMENS proves mentre il gruppo fotografico dell’Associazione realizzerà un vero e proprio set fotografico in collaborazione con Edoardo Varotto e alcuni soci che partecipano alla Piccola Accademia Teatrale dal titolo “Davanti e dietro la macchina fotografica”.

…per ulteriori info…

Ingresso libero su prenotazione

per info e prenotazioni:
Associazione Culturale Fantalica
Via Giovanni Gradenigo 10, Padova
tel. 0492104096;
cell. 3483502269;
fantalica@fantalica.com

Corso di dizione Fantalica

Corso di dizione Fantalica

corso di dizioneconsigli bibliografici

Qui di seguito alcuni manuali e dizionari che i docenti di dizione dei corsi dell’Associazione Fantalica consigliano ai propri soci per un approfondimento.

MANUALI

Luciano Canepari e Barbara Giovannelli, “la buona pronuncia italiana del terzo millennio”, Roma, Aracne, 2012 (con CD d’esercizi)

Luciano Canepari, “MaPi. Manuale di pronuncia italiana”, Bologna, Zanichelli, 2015 (con materiali audio)

Giorgio Dal Piai, “dizione e fonetica”, Milano, Ponte delle grazia, 2008

Walter Peraro, “Esercizi di pronuncia”, Roma, Dino Audino Editore, 2008

Nicoletta Ramorino, “corso di dizione”, Firenze, Giunti Editore, 2014 (con esercizi scaricabili in mp3)

Corrado Veneziano, “Manuale di dizione, voce e respirazione”, Lecce, Besa Editrice, 1998

DIZIONARI

Dop. Dizionario italiano multimediale e multilingue d’ortografia e di pronunzia, RAI-ERI, 2voll., 2010