USARE EFFICACEMENTE I LIVELLI DI COMUNICAZIONE
di Anna Zanardo
docente di comunicazione efficace
Per livello di comunicazione ci riferiamo ad una specifica modalità comunicativa, volta ad ottenere determinati scopi in un dato contesto.
Comunicare efficacemente significa anche sapere quale livello comunicativo utilizzare a seconda delle situazioni.
Riprendendo il Modello Ecologico della Comunicazione di Jerome K Liss, ed in particolare così come descritto da Gerardo Magro (La Comunicazione efficace, Franco Angeli Editore), possiamo pensare a 4 livelli comunicativi:
1) il livello astratto teorico :il linguaggio specifico di una determinata disciplina o i termini tecnici usati all’interno di un ambito lavorativo. Ad esempio il linguaggio scientifico o il gergo che viene utilizzato all’interno di una professione.
2) la situazione astratta :discorsi astratti che non sono però legati ad una certa materia o alle conoscenze di un certo mestiere. Ad esempio il classico “parlare del tempo” o le “frasi fatte”. In questo caso dunque il discorso riguarda cose molto generali, che possono andare un po’ bene per tutti e che non richiedono una preparazione specifica.
3) la situazione concreta :si parla di una situazione concreta, rimanendo sui fatti e senza grandi astrazioni. Ad esempio un problema pratico da risolvere: si discute di quello che si potrebbe fare, della suddivisione dei compiti ecc.
4) Esperienza: il discorso riguarda situazioni vissute in prima persona: si parla dei propri sentimenti, di fatti accaduti all’interno della propria vita.
Non è così infrequente che una persona possa utilizzare un livello comunicativo poco adatto al contesto in cui si trova, suscitando così disinteresse o fraintendimenti comunicativi.
Per capire meglio proviamo a pensare ad esempi un po’ “estremi”.
Immaginiamo se nel corso di una conversazione tra amici, o nel momento in cui ci fosse raccontato qualcosa di molto intimo e personale, intervenissimo usando esclusivamente termini tecnici della medicina, della psicologia o della filosofia (livello astratto teorico). Potremmo essere facilmente percepiti come poco empatici, arroganti, freddi o magari incapaci di comprendere a fondo quello che l’altra persona ci sta raccontando.
Oppure, al contrario, che effetto può suscitare una persona che si mette a raccontare un segreto di famiglia ad un collega con cui intrattiene esclusivamente scambi di tipo lavorativo (livello dell’ esperienza)? Certo, può capitare che in momenti particolari della propria vita si possa confidare cose molto private ad una persona che non si conosce bene, e magari avere delle ottime sorprese, ma la cosa può comportare dei rischi. Ad esempio si può essere vissuti come invadenti o si può mettere in imbarazzo il nostro interlocutore.
Allo stesso modo parlare del più e del meno (situazione astratta) può essere molto utile quando ci si trova a conversare con delle persone che non si conoscono bene, ma se questa modalità comunicativa diventa prevalente si potrebbe suscitare noia in chi ci ascolta.
Infine un po’ di concretezza nella vita serve sicuramente, in particolare nel momento in cui vi è la necessità di risolvere un problema (situazione concreta), ma all’interno di una relazione interpersonale è necessario mettere in campo qualcosa di diverso, come sentimenti e riflessioni.
Per quanto possa forse sembrare banale, non è sempre così facile districarsi all’interno dei livelli comunicativi, e scegliere quello più funzionale in un determinato momento, soprattutto di fronte a situazione complesse, ambigue, all’interno delle quali non sappiamo bene come interpretare certe realtà, o quando ci sono in gioco i nostri sentimenti. Una maggiore consapevolezza rispetto ai livelli comunicativi può però aiutarci a migliorare il modo in cui ci poniamo con gli altri.