Seminario di comunicazione: La Comunicazione Dinamica

seminario comunicazione dinamica

Le relazioni interpersonali sono un ingrediente importante nell’esperienza della vita quotidiana. Spesso il rapporto con gli altri nell’ambito familiare, lavorativo e ludico è intenso, coinvolgente e influenza profondamente il proprio vissuto e quindi la qualità del proprio benessere. Quando l’umore, lo stato d’animo o ancora la stanchezza condizionano la qualità della vita e si riconosce nel rapporto con gli altri la fonte del nostro benessere o malessere, è possibile fare qualcosa.

La comunicazione dinamica:

Il seminario ha come obiettivo quello di supportare il partecipante ad affrontare la comunicazione, nei rapporti interpersonali, in modi diversi, in forma “dinamica” al fine di essere più efficaci nel rapporto con gli altri.

sabato 9 luglio
6 ore di lezione 9.30-12.30 / 13.30-17.00
Sede Fantalica via Giovanni Gradenigo 10, Padova

Conduttore: Massimo Saresin e Michele Silvestrin, esperti di comunicazione e dizione

Perché partecipare ad un corso di comunicazione? parte prima

empatia_cervelli

Domande e risposte sul perché dare inizio ad un percorso di sviluppo delle proprie capacità comunicative

Parte prima

Siamo nell’era della comunicazione, eppure sempre più persone si dimostrano limitate nella comunicazione diretta, “Face to Face”. Non è questo un paradosso?
La tv ci ha abituato a un modello di comunicazione passiva, “subita” stando seduti in poltrona, che è ancora molto forte. Con Internet si sta affermando un modello di comunicazione interattiva, “partecipata”, che in parte migliora le cose. Ma c’è un punto critico: quando, ad esempio, comunichiamo su Internet di solito scriviamo, e ce ne stiamo seduti in silenzio davanti a uno schermo. Il corpo, il nostro veicolo comunicativo ed emozionale primario, resta il grande assente in questa fase storica della comunicazione.
Nella relazione diretta, face to face, il modello di comunicazione è diverso, perché interviene anche l’interazione con il corpo, con gli occhi, col tono della voce, con i tanti altri segnali della fisicità. La presenza di un interlocutore a pochi centimetri da noi cambia notevolmente la situazione.

È vero, quindi che le parole comunicano molto meno di quanto si crede?
Nella comunicazione naturale, in presenza di un altro essere umano davanti a noi, le parole ci arrivano immerse in un flusso di stimoli corporei, visivi, uditivi. Le parole, sono importanti quanto i gesti o gli sguardi, ma devono diventare esse stesse “segnali” fisici.
La corporeità e gli stimoli visivi normalmente incidono molto di più del linguaggio verbale, per cui a determinare la gradevolezza di un rapporto e l’efficacia della comunicazione, è la nostra parte non verbale.

È corretto dire che la comunicazione è sicuramente inefficace quando non si ha la capacità di instaurare un rapporto “empatico”?
L’empatia si avverte anche fisicamente. Riuscire a crearla in una relazione è una capacità che possono sviluppare tutti. Essa è il fondamento di un rapporto soddisfacente con l’altro. Purtroppo, però, anche le cattive emozioni sono percepibili, così capita di trovarsi in situazioni che possono risultare sgradevoli. Essere empatici, quindi, potrebbe recare sensazioni spiacevoli. Grazie ad una migliore comunicazione, saremo in grado di far crescere “l’empatia” e migliorare le nostre relazioni, anche nei momenti più difficili

Docente di comunicazione presso Fantalica
Massimo Saresin